giovedì 26 maggio 2016

Per amare occorre un cuore semplice

26 MAGGIO 2016


  
L’ego rende il cuore simile a un sasso. L’ego è la morte di tutto ciò che è vero, buono e bello nella vita. Ecco perché non esiste altro ostacolo sulla nostra via al divino, fatta eccezione per l’ego: come potrebbe mai, una persona il cui cuore si è impietrito, conoscere l’amore? E là dove non esiste amore alcuno, come potrà mai esistere il divino? Per l’amore è necessario un cuore semplice e umile, un cuore semplice e colmo di benevolenza. In proporzione a quanto l’ego si è consolidato, il cuore ha perso altrettanta semplicità e capacità di sentire.

In cosa consiste la religiosità? Quando qualcuno me lo chiede, dico: “La religiosità è semplicità del cuore, la potenza del sentire del cuore”.

Purtroppo ciò che oggi esiste sotto il nome di religione è la manifestazione di forme egoiche molto sottili e contorte. L’ego è la causa alla radice di ogni violenza.

“Io sono”: questa stessa sensazione è violenza. Di conseguenza “io sono qualcosa” è una forma di violenza ancora più grande. Una mente violenta non può scoprire la vera bellezza, perché qualsiasi violenza indurisce chiunque. L’insensibilità implica la chiusura delle porte dell’essere; e come potrà mai chi ha chiuso le porte del proprio essere avere una qualsiasi relazione?

C’era una volta un santo di nome Hasan. Viveva fuori dal villaggio e da giorni era affamato, quando alcuni pellegrini andarono a trovarlo. Anche loro erano stanchi e affamati dopo un lungo ed estenuante viaggio. Non appena arrivarono e sedettero in quella capanna diroccata, uno sconosciuto portò loro una quantità enorme di cibo e di frutta, dicendo: “Questa offerta insignificante è per coloro che praticano la penitenza e hanno rinunciato ai piaceri del mondo”.

Quando quell’uomo se ne andò, Hasan disse ai suoi compagni: “Amici, anche questa notte dovrò andare a dormire senza cibo; infatti, quando mai io ho praticato alcuna penitenza, e come potrei mai io essere qualcuno che rinuncia? In verità, dov’è questo io?”.

“Io non sono”: chiunque l’ha riconosciuto conosce il divino che è l’esistenza.

“Io non sono”: chiunque lo scopre può trovare l’essenza divina.

Osho: Crea il tuo destino

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