lunedì 14 marzo 2016

La vita è gioco.

14 marzo 2016


La vita ci travolge nel suo ritmo frenetico, scandito da piccoli e grandi drammi, obiettivi da raggiungere, doveri tassativi e impegni inderogabili. Il mondo sembra andare ogni giorno peggio e tutto ci appare più nero; non solo: vorremmo avere più soldi, più amore, più successo… Esiste un modo per venirne a capo? Giocate!, ci dice Osho. Solo così, evitando di prendere le cose troppo sul serio, riusciremo a fare di noi puri testimoni della realtà e a guadagnare la pienezza della gioia. La rinuncia ad aspettative e ambizioni sfrenate non vuol dire diventare irresponsabili, ma acquisire la consapevolezza e, al tempo stesso, la capacità di andare oltre, per entrare in contatto con l’essere. Giocare vuol dire questo: vivere qui e ora, il resto passi in secondo piano. Perché il divino è già qui, e c’è sempre stato.
Osho si riferisce alla figura del Baul, il folle che simile a un bambino vive cantando e danzando. La sua lezione ci spinge ad amare la vita senza riserve, ad accettarne tutte le apparenti contraddizioni. Il divino è ovunque, nel fango come nel fiore di loto, nella carne come nello spirito, dentro di noi e negli altri.
«In Occidente la “creazione” sembra una faccenda molto seria. Al contrario, il concetto di Lila si riferisce al gioco, al divertimento. Non essere triste … la vita è un gioco!» Osho
Dal libro: “La Vita è Gioco“
La differenza.
Osserva la vita con gli occhi di chi gioca, in modo non-serio. La differenza è abissale. Quando vai in ufficio, hai una mentalità totalmente diversa: sei teso, ambizioso, preoccupato, stressato. Ma se percorri la stessa strada per una passeggiata mattutina – la via, gli alberi, gli uccelli, il cielo, le persone e anche tu siete gli stessi – non sei teso, non sei stressato, perché non stai andando in nessun luogo particolare. È solo una passeggiata mattutina!
Le onde e l’abisso.
Vorrei che divenissi capace di vivere sulle onde – dove il sole scintilla, la tempesta infuria e i venti soffiano impetuosi – ma anche di scendere nell’abisso, dove cessa ogni tempesta e c’è solo oscurità profonda, il sole non penetra mai, tutto è silenzioso, tranquillo e sereno, privo di disturbi e interferenze. Mi piacerebbe che diventassi capace di entrambe le cose: se una ti rende incapace dell’altra, non sei un essere umano molto ricco!
Ciò che sei.
La vita non è la creazione di qualcosa di nuovo, ma solo uno sbocciare… deve solo schiudersi rimuovendo le barriere. Gli ostacoli vanno messi da parte: sei come un bocciolo, quando gli ostacoli non ci sono più, cominci a fiorire, ma ciò che diventerai lo sei già, in essenza. Puoi diventare solo ciò che sei. Puoi diventare solo il tuo essere: non esistono altri modi di diventare, non c’è nient’altro che puoi diventare.
Odio e amore.
Rimuovi l’odio, l’amore comincia a fluire. Non devi creare l’amore, nessuno può crearlo; se tu dovessi creare l’amore, sarebbe impossibile. Rimuovi l’inconsapevolezza e vedrai la conoscenza sorgere in te. Rimuovi il negativo e il positivo comincerà a manifestarsi. È come se una roccia stesse bloccando un piccolo ruscello: rimuovi la roccia e il ruscello comincia a scorrere.
Trascendenza.
Se non esistesse nulla al di là dell’uomo, egli sarebbe una passione inutile, destinata al fallimento. Se l’uomo termina con se stesso, è certamente inutile. Ma l’uomo non termina con se stesso: è un’evoluzione. L’uomo è un divenire, un evolversi, una trascendenza continua. Se resti un seme che non sboccia; se resti un albero che non fiorisce; se resti un fiore che non diffonde la sua fragranza… Se la tua vita avrà un senso o no, dipenderà da te. È tutto nelle tue mani!
Danza e gioisci.
Io sono qui per aiutarti a vedere che il divino è già presente: sei come un pesce che è già nell’oceano. Si tratta di riconoscere, non di ricercare. Per cui, io non ti dico di cercare Dio, ma di viverlo in questo stesso istante. Non occorre cercare: goditelo in questo mo­mento, celebra! Lascia che sia una festa: il divino è già avvenuto. Sta solo aspettando che tu danzi e gioisci insieme a lui.
Osho.

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