sabato 23 gennaio 2016

Satsang, il segreto della presenza

23 GENNAIO 2016

Molti pensano che la presenza del maestro consista solo nella sua vicinanza fisica... Chiunque abbia mai ascoltato Osho e/o partecipato all’Evening Meeting (che prevede l’ascolto e la visione di un videodiscorso di Osho) sa che non è vero. C’è qualcosa di molto più potente in azione...
 
Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 224




Molto è possibile solo grazie all’ascolto.
È una meditazione incredibile, ascoltare soltanto. E non c’è bisogno d’altro. Se ascolti totalmente, due cuori cominciano a incontrarsi e fondersi. Molte volte i confini si dissolvono e non sai più se sei colui che ascolta o colui che parla. Quelli sono i rari momenti in cui qualcosa accade realmente. In Oriente abbiamo dato un grande valore al satsang, mentre in Occidente non è mai esistito niente di simile. Il satsang è un concetto squisitamente orientale. Dice che stare semplicemente vicino al maestro, senza fare nulla, è l’unica cosa di cui c’è bisogno. Se parla, ascolti le sue parole. Se non dice nulla ascolti il suo silenzio. Se ride, ascolti le sue risate. Il solo esserci, disponibile, aperto, vulnerabile… come una spugna, che assorbe la sua energia, la sua vibrazione… permettendogli di riversarsi dentro di te. Alcune persone hanno raggiunto l’apice solo sedendo accanto al maestro.
Si racconta che un maestro Sufi a cui fu chiesto come si era realizzato rispose: 
“Per 3 anni sono solo stato seduto vicino al mio maestro e lui nemmeno mi guardava. Era difficile dire se mi avesse mai notato, perché non mi rivolgeva mai lo sguardo. Arrivava e se ne andava e per 3 anni non mi ha mai guardato. Ma io sono stato persistente, e un giorno infine mi ha guardato. Fu un dono immenso, una grazia. E poi per altri 3 anni si dimenticò di me. Dopo 6 anni un giorno mi sorrise. Per altri 3 anni niente. Poi un giorno mi prese la mano e la strinse nella sua. E per altri 3 anni niente. 12 anni passarono così. Poi un giorno mi abbracciò e disse: ‘Ora cosa fai qui? Vai e fai agli altri ciò che io ho fatto a te’. Si sedeva e diceva: ‘Siediti al mio fianco’ ed è questo che ho imparato.
Se riesci semplicemente ad ascoltare ed essere, non c’è bisogno d’altro”.
Tratto da: Osho, The Passion for the Impossible #4
 http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=174

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