lunedì 11 febbraio 2013

GEORGE IVANOVICH GURDJIEFF

 
Fissa la tua attenzione su te stessa.
Sii cosciente in ogni istante di ció che pensi, senti, desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai iniziato.
Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
Non t'incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.


Sviluppa la tua generositá senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
Metti in ordine quello che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
Smetti di autodefinirti.
Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti innecessari.
Se non la possiedi, imita la fede.
Non lasciarti impressionare da personalitá forti.
Non impossessarti di niente né di nessuno.
Distribuisci equitativamente.
Non sedurre.
Mangia e dormi lo strettamente necessario.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non giudicare né discrimina quando non conosci la maggior parte dei fatti.
Non stabilire amicizie inutili.
Non seguire mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai firmato.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
Parla solo di ció che é necessario.
Non pensare nei benefici che ti procurerá la tua opera.
Giammai minaccia.
Realizza le tue promesse.
In una disputa, mettiti nei panni dell'altro.
Ammetti che qualcuno ti superi.
Vinci le tue paure.
Aiuta all'altro ad aiutare sé stesso.
Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
Trasforma il tuo orgoglio in dignitá.
Trasforma la tua collera in creativitá.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell'altro.
Trasforma il tuo odio in caritá.
Non ti lodare né ti insultare.
Tratta ció che non ti appartiene, come se ti appartenesse.
Non lamentarti.
Sviluppa la tua immaginazione.
Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
Paga i servizi che ti danno.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di risvegliare negli altri, sentimenti verso di te come: pietá, simpatia, ammirazione, complicitá.
Non trattare di distinguerti per la tua apparenza.
Non contraddire mai, solo taci.
Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se l'hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell'errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
Non difendere le idee antiche, solo perché fosti tu chi le enunció.
Non conservare oggetti inutili.
Non decorarti con idee altrui.
Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno; sii il tuo proprio giudice.
Non definirti mai per quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilitá di cambiare.
Renditi conto che niente é tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, di solamente le sue qualitá.
Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
Non guardare con la coda dell'occhio, guarda fisso.
Non dimenticare i tuoi morti, peró riservagli un luogo limitato che gli impedisca invadere la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ció che é sacro.
Quando realizzi un servizio non risaltare i tuoi sforzi.
Se decidi lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se dubiti fra fare e non fare, rischia e fa'.
Non trattare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in altri ció che tu non puoi dargli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico, non accudire per contraddirlo e rubargli l'audience.
Vivi di soldi guadagnati da te.
Non ti invischiare in avventure amorose.
Non ti vantare delle tue debolezze.
Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
Ottieni per distribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fai andare

fonte http://unlungosogno.blogspot.it/2012/03/testamento-di-gurdjieff.html#more





Caricato da  in data 10/mag/2008
Un semplice montaggio (fatto di contributi trovati in rete) su Georges Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949), un personaggio davvero straordinario che mi ha ispirato non poco.

A tutti coloro che desiderano accrescere la propria consapevolezza individuale, consiglio di leggere -nell'ordine- i suoi tre libri:
1. I racconti di Belzebù a suo nipote;
2. Incontri con uomini straordinari;
3. Il mondo reale. 

BIOGRAFIA

George Ivanovich Gurdjieff nacque nel 1869 ad Alexandropol (Armenia russa) ed è uno dei pochi riconosciuti grandi maestri occidentali vissuti nel secolo scorso.

Dopo una giovinezza passata viaggiando e studiando culture diverse allora sconosciute, si dedicò interamente al lavoro sulla consapevolezza, intesa come mezzo per svegliare l'uomo dagli automatismi quotidiani per fargli riemergere potenzialità latenti.

Le sue conoscenze spaziavano dalla musica (compose numerosi brani) allafilosofia, ed utilizzava la danza come strumento di armonizzazione: scrisse anche numerosi testi che ancora oggi sono testi importanti per chiunque voglia intraprendere un cammino verso il risveglio interiore.

Gurdjieff ebbe l’opportunità di incontrare uomini straordinari dai quali acquisì la convinzione che qualcosa di vitale importanza mancava nella considerazione dell’uomo e del mondo nella letteratura e nella scienza europee. Era stato indirizzato agli studi di medicina e di teologia, ma l’insoddisfazione che provava per i limiti di quel tipo di educazione lo condusse a cercare altrove e per proprio conto.

Con un gruppo di "cercatori della verità" viaggiò per molti anni attraverso l’Africa, l’Asia e l’Estremo Oriente, raggiungendo luoghi la cui esistenza è insospettabile anche per i più accurati esploratori. Dove realmente riuscì a spingersi non è possibile dirlo, e anche quel che lui stesso rivela nel volume "Incontri con Uomini Straordinari" è velato a tal punto da metafore che le vaghe coordinate geografiche risultano impenetrabili.

Nel 1922 fondò l’Istituto per lo Sviluppo Armonioso dell’Uomo al Castello del Prieuré di Fontaineblau, nei pressi di Parigi. Qui il "lavoro su se stessi" da lui proposto prese una pianta stabile attirando, tra gli altri, diversi intellettuali e artisti europei. Organizzò una vera e propria comunità indipendente con coltivazioni, animali, svariate attività lavorative e speciali classi di esercizi per la "trasformazione delle energie" che consistevano nei famosi "movimenti" tratti da danze sacre e in conferenze sugli aspetti teorici del "lavoro".

Nel 1924 organizzò in America un’altra branca dell’Istituto, dando per l’occasione una dimostrazione dei suoi "movimenti" accompagnati al pianoforte dalle musiche sacre elaborate assieme al musicista russo Thomas De Hartmann. Qui divennero suoi seguaci scrittori come Margareth Anderson, filosofi come Alfred Orage, che in quegli anni aveva fondato la rivista letteraria "The New Age", architetti comeFrank Lloyd-Wright. Possiamo annoverare fra i suoi allievi famosi anche lo scrittore Louis PauwelsDorothy Caruso (consorte del noto tenore), la straordinaria scrittrice Katherine Mansfield e molti altri. Al ritorno rimase gravemente ferito (ma miracolosamente vivo) in un terribile incidente d’auto che lo costrinse ad interrompere il lavoro pratico al Prieuré per intraprendere la trasmissione scritta delle sue idee, che avrebbe preso poi la forma di opere come "I racconti di Belzebù al suo piccolo nipote", il già citato "Incontri con Uomini Straordinari" e "La Vita Reale".

Durante la seconda guerra mondiale continuò ad insegnare con gravi difficoltà ricevendo gruppi di allievi nel suo appartamento di Rue des Colonels Rénard; poi improvvisamente nel 1948 decise di riprendere l’attività più estesa: purtroppo un anno dopo sarebbe stato fermato dalla morte.

Gurdjieff era solito offrire cibi strani che non avreste mai mangiato.
Che avrebbero disturbato lo stomaco, creato disagio.

Quando viaggiava si portava dietro un camion di cibi strani. E i suoi discepoli avevano paura perchè li costringeva a mangiare così tanto da diventare una tortura.Dalle 8 di sera a mezzanotte, 4 ore erano dedicate al cibo e lui era sempre presente. Continuava a insistere, a incitarli. E nessuno poteva dire no. Li costringeva a bere una tale quantità di alcool che normalmente li avrebbe resi inconsci, ma lui continuava. Voleva creare disagio interiore e poi diceva: “Lasciate che il disagio sia. Ricordate! Siate svegli!” Continuava a versare da bere e diceva: “Ricordate! Ricordate! Siate svegli!”.

Gurdjieff voleva voleva immediatamente conoscere l’inconscio, perchè il vero lavoro va fatto lì. Non perdeva tempo con la mente conscia. Quella era una maschera!

Se arrivava un discepolo che aveva l’abitudine di mangiare poco Gurdjieff gli dava tanto da mangiare e se arrivava un discepolo che aveva l’abitudine di mangiare troppo lui lo metteva a digiuno.

Lui distorce i vostri vecchi schemi, perchè quando gli schemi vengono disturbati la vostra realtà viene a galla. E’ come cambiare marcia, quando passate da una marcia all’altra per un attimo siete in folle, nel mezzo, neutrale.

Se un giainista, che non ha mai mangiato carne in vita sua andrà da Gurdjieff, lui lo costringerà a mangiare carne. Questo significa distruggere la sua intera personalità. Per 50 anni non ha mai mangiato, nè toccato, forse nemmeno visto, carne. Ora tutta la sua personalità si rivolterà Avrà la nausea. La sola idea gli metterà la nausea. Se una persona è costretta a mangiare carne, immaginate in che subbuglio si troverà. Sarà sottosopra, sarà la distribuzione di tutti i suoi modellidi comportamento. Vomiterà, si ammalerà, avrà forse la febbre, avrà degli incubi, ma questo distruggerà tutti i comportamenti appresi e tornerà a essere come un bambino. E da lì il lavoro può iniziare.

E se una persona è abituata a mangiare carne e a bere Gurdjieff lo metterà a dieta vegetariana. E gli dirà di non bere, lo costringerà a essere il più “santo” possibile.

La tecnica è la stessa, disturbare il passato, mettere le cose sottosopra in modo che la facciata non funzioni più e la maschera possa essere tolta e la realtà possa essere vista.

Attraverso questi disagi si crea una cristalizzazione interiore. Ti integri, diventi “uno”. E per questa unità, questa integrazione alchemica gli alchimisti usano la parola “oro”. Il metallo più vile è stato trasformato in uno più prezioso. Ora sei oro.

NamastèRe Interiore: GEORGE IVANOVICH GURDJIEFF

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